NON SIAMO DIESEL… ARRIVIAMO VELOCEMENTE!

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Il suo cognome Diesel non lascia molto spazio all’immaginazione. Nel 1893 è passato alla storia per aver realizzato il primo motore a gasolio, brevettato soltanto un anno prima. Inizialmente questo motore si usava soprattutto sui mezzi addetti al trasporto di materiali per l’edilizia, ma successivamente il suo utilizzo si è esteso anche ai mezzi industriali. Nel 1898 fu fondata la Dieselmotorenfabrik Augsburg, mentre due anni dopo a Londra nasce la Diesel Engine Company. La sua presentazione ufficiale si ebbe, dopo altri tre anni di studio, all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Il carburante utilizzato era l’olio di arachidi. La produzione iniziò subito e il primo motore destinato al mercato fu assemblato all’interno di una distilleria statunitense. Rudolf Diesel lavorò anche per la Leobersdorfer Maschinenfabrik in Austria. Cinque anni più tardi venne fabbricato il primo motore in Austria, mentre il primo motore diesel di piccola cilindrata risale al 1908. E da lì lo sviluppo è stato notevole e continuo. Per alcuni esperti il futuro del diesel potrebbe avere gli anni contati. Ma intanto l’unica certezza della storia è che si parla di diesel dando per scontata l’alimentazione a gasolio. E questo carburante è diventato nel tempo anche sinonimo di risparmio.

LA CURIOSITÁ

La prima auto di serie spinta da un motore alimentato a gasolio fu la Mercedes-Benz 260D del 1936. Il motore Diesel era noto però già da molto tempo, perché applicato su vasta scala in marina in impianti fissi ancor prima della guerra del 1914-18, e a partire dal 1927 su autocarri ed autobus In prima fase si provvide (dato che la compressione del motore era limitata) al preriscaldamento del combustibile in modo che il combustibile preriscaldato si incendiasse sufficientemente anche con aria relativamente fredda. Il sistema a preriscaldamento si mostrò piuttosto complesso ed inaffidabile, ed inoltre eccessivamente legato alla temperatura esterna. L’attenzione si concentrò, quindi, nello sviluppo di sistemi in grado di ottenere le stesse condizioni di riscaldamento in modo sovrabbondante, e quindi sicuro, direttamente mediante la compressione preventiva dell’aria. La combustione è preceduta dalla vaporizzazione e innesco del combustibile immerso in aria arroventata. Il riscaldamento dell’aria è ottenuto con l’aumento della sua compressione, riducendo il volume (cioè le dimensioni) della camera di combustione, in modo che lo spazio rimanente all’aria nel fine corsa superiore sia il minore possibile, ed inoltre con l’adozione di motori “sottoquadri”, cioè dove i pistoni avevano una corsa maggiore dell’alesaggio. L’elevato lavoro di compressione (doppio rispetto ai motori a benzina) rese più “ruvido” il funzionamento del motore e violentemente smorzata la rotazione dello stesso. Occorreva poi, nell’aria maggiormente compressa, giungere ad iniettare il combustibile. Le varie case motoristiche, nel tempo, hanno ideato sistemi diversi.

Il primo sostanziale risultato di rendere sufficientemente efficace e stabile (con progresso uniforme) la fiammata di combustione fu ottenuta dalla casa motoristica americana Continental che stava studiando il modo di utilizzare il motore Diesel sugli aerei. Il sistema consisteva nel creare una cavità nella testata dove veniva costretta l’aria, e in quello spazio avveniva una migliore miscelazione di combustibile e di aria, vi era inoltre alloggiata una candeletta per aiutare la combustione. Il sistema fu poi utilizzato soprattutto dalla Caterpillar, per i suoi mezzi da lavoro e per mezzi militari.

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E questa è anche la definizione di diesel che ci piace… Non certo quando si parla di lentezza !

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